60 mq | Anno 2017
La ristrutturazione di un appartamento costruito e pensato per la città della fine dell’Ottocento pone domande nuove a chi si appresta a ristrutturarlo. Spesso si tratta di imparare ad ascoltare, in silenzio, il “genius loci” e l’atmosfera che il luogo sussurra.
La conoscenza dei modi di costruire dell’epoca aiuta l’architetto a rispondere alle nuove esigenze funzionali ed impiantistiche, senza mai snaturare la struttura, trovando risposte puntuali alle richieste del moderno abitare. E in questo affascinante lavoro di trasformazione si scopre che strutture apparentemente molto rigide consentono una libertà progettuale inaspettata: nicchie, stanze passanti, voltini e batterie di canne fumarie permettono di modulare gli spazi con una certà libertà.
Nel progetto - come nella scelta dei materiali, delle finiture e di tutto l’arredo - si è cercato di “customizzare” ogni singolo elemento, trasformandolo rispetto alla sua origine per renderlo unico e originale. Un lavoro simile a quello dell’artista Rebecca Horn, con cui l’alloggio dialoga, in un rimando continuo tra l’interno e l’esterno.
Dalla finestra del soggiorno, in certe notti dell’anno, si vedono tante aureole blu che attirano l’attenzione sul Monte dei Cappuccini e sull’installazione realizzata proprio dalla Horn per Luci d’Artista. L’opera splende e sbuca dalla cima della collina, illuminando I pensieri ed I tetti del grande cortile interno alla casa.
Collaboratori: Arch. Mauro Camagna
Impresa: Saino Costruzioni
Foto: fabrizio Carraro